Gli occhi son lo specchio dell’anima!
O così si dice. Di sicuro, oltre a vedere sono molto utili per comunicare con gli altri, tanto che impariamo sin dai primi anni di vita a non fissare, ad abbassarli quando sbagliamo e così via.
Ma lo facciamo solo noi umani? No.
Chiunque abbia un cane sa che anche lui usa gli occhi in questo modo, il cane triste o “pentito” (in realtà i cani NON si pentono perché non hanno un ordine morale come noi, anche se sembra che lo facciano) abbassa lo sguardo, o lo distoglie quando si sente minacciato.
Oltre ai cani e a noi, qualsiasi animale sociale usa gli occhi per comunicare.
C’è però una differenza che rende anche in questo la nostra razza unica: la sclera. Cos’è prima di tutto?
Con questo nome si indica “il bianco” dell’occhio, che negli umani e solo negli umani è facilmente visibile anche in caso di tranquillità.
Perché solo noi abbiamo “il bianco” in vista?
Il motivo è proprio la comunicazione coi nostri simili. Quando un cane sposta lo sguardo, muove anche il muso. Da ciò, possiamo capire dove sta guardando con facilità. Ma se proviamo a farlo con uno scimpanzé ecco che la faccenda diventa complicata!
Il suo viso è simile al nostro, quindi non è sempre facile capire chi o cosa guarda in stato di quiete e calma.
Per compensare, loro si servono di altri segnali, come odori e vocalizzi.
Ma la nostra razza no.
E allora, ecco che noi, maestri comunicatori visivi, abbiamo sviluppato gli occhi perché possano essere più facili da osservare di qualsiasi altra specie, e così facendo possiamo sempre sapere dove e come sta guardando l’interlocutore, osservandone solo gli occhi.
Grazie a ciò, è possibile capire anche a distanza dove l’altro sta guardando. Comodo no?