Generalmente ognuno di noi da giudizi sulle persone appena conosciute, anche in base alle loro caratteristiche facciali.
Ma parti del cervello possono iniziare a reagire a tali segnali sottili ancor prima di “vedere” coscientemente la persona.
In un nuovo studio pubblicato su The Journal of Neuroscience , i ricercatori riferiscono che l’amigdala – una parte del cervello associata con il processo decisionale, la memoria e l’emozione – svolge un ruolo nel dirci di chi fidarsi, quasi istantaneamente.
I ricercatori hanno creato una gamma di volti simulati e in base alle caratteristiche percepite i soggetti sotto esperimento dovevano dire quale volto dava loro più sicurezza e affidabilità. Non è difficile da fare, dal momento che diversi studi hanno individuato la facilità nel riconoscere le espressioni di rabbia e ostilità. (Per un esempio visivo, guarda questo video dei ricercatori di Princeton).
Nel nuovo studio, i partecipanti sono stati collocati in uno scanner cerebrale dove poi venivano mostrati questi volti, ma solo per 33 millisecondi. Il flash del viso è stata seguita da 167 millisecondi da un’immagine maschera neutra, per essere sicuri che i soggetti non potevano continuare a elaborare la prima immagine.
Jonathan Freeman, professore assistente presso il Dipartimento di Psicologia della New York University e autore dello studio, ha detto: “L’amigdala ha mostrato risposte altamente sensibili, anche se, obiettivamente, il volto non è stato visto un granché.” In altre parole, i partecipanti probabilmente non avrebbero potuto dire per certo che avevano riconosciuto un volto umano, ma una parte del loro cervello aveva già cominciato a elaborare le similitudini tra l’immagine vista e un volto umano.
Non si può dire che esistono singole regioni del cervello atte al riconoscimento dei volti umani, ma questo è ciò che la mente fa nel suo complesso.
“Significa che il cervello contiene meccanismi che possono decodificare questi segnali facciali al di fuori della consapevolezza cosciente”, conclude Freeman.
Questo è solo un piccolo passo nella comprensione di come il cervello risponde agli stimoli sociali al di fuori della consapevolezza.
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